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Palestina: il regime israeliano fuori controllo al checkpoint di Qalandia

| 19 Settembre 2019 | ESTERI, IL FORMAT

Mentre le potenze mondiali hanno gli occhi puntati su Tel Aviv dove la sfida elettorale vede Benny Gantz superare, con 32 seggi, Benyamin Netanyhu che ne conquista 31, le forze di sicurezza del regime israeliano uccidono una donna palestinese ad un valico di frontiera con la Cisgiordania occupata.

L’autorità israeliana ha confermato la morte della donna avvenuta ieri al checkpoint di Qalandia, (Gerusalemme). Da quanto si apprende da fonti private, le forze di sicurezza israeliane hanno sparato alle donne, in direzione delle gambe, colpendo a morte una donna, mentre si avvicinavano a loro senza nessun motivo e senza un’atteggiamento ostile che potesse destare un pericolo per le forze di sicurezza.

Per la gravità della lesione subita, la povera donna è deceduta mentre veniva trasportata all’ospedale Hadassah di Al-Quds. Grazie al video postato in rete dalla polizia israeliana, è chiaramente visibile come una guardia di sicurezza spari alle donne alle gambe da una breve distanza. Subito dopo l’uccisione della donna, le autorità hanno chiuso il checkpoint dove, ogni giorno, migliaia di palestinesi varcano per andare al lavoro.

Nel luglio scorso il regime di Tel Aviv si era reso protagonista uccidendo Mahmoud al-Adham di 28 anni. L’uomo palestinese che fu sparato dalle forze israeliane, morì per le ferite riportate dalla scarica dei mitra. Il 28enne fu ucciso dall’esercito israeliano nei pressi della città di Beit Hanoun, nella striscia settentrionale di Gaza .

Mentre in agosto, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un gruppo di palestinesi nei pressi della Striscia di Gaza. Le truppe IDF (Israel Defense Forces) li aveva individuati, per giunta disarmati, adiacenti alla barriera di sicurezza nella Striscia di Gaza settentrionale. Un elicottero d’attacco IDF e un carro armato spararono verso di loro colpendoli a morte; avevano poco più di 20 anni.

Sebbene Benyamin Netanyhu continua a recitare la politica della vittima, agli occhi dell’occidente si realizza tutt’altra verità. L’uccisione della donna avvenuta ieri al checkpoint, dimostra una palese presa d’incoscienza fuori controllo del regime di Tel Aviv. A questo punto sia l’ONU quanto la Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH), dovrebbero assumersi le responsabilità e si dovrebbero attivare, una volte per tutte, per una imponente misura di sicurezza che fermi lo scempio che si continua a consumare in quella Striscia.

 

 

TAG: Consiglio di sicurezza Onu, Dritti umani, elezioni Israele, Onu, Palestina, spari, Tel Aviv
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